“Se sarete quello che dovete essere…metterete fuoco in Italia e nel mondo intero”
(Santa Caterina da Siena)
«Delicatissima donna, questo gigante della volontà; dolcissima
figlia e sorella, questo rude ammonitore di Pontefici e di re; i rimproveri e
le minacce che ella osa fulminare sono compenetrati di affetto inesausto»
(G. Papàsogli, Caterina da Siena, Fabbri Editori RCS, Milano 2001, p. 201).
(G. Papàsogli, Caterina da Siena, Fabbri Editori RCS, Milano 2001, p. 201).
Usa
espressioni tonanti, invitando alla virilità delle scelte e delle azioni, ma sa
essere ugualmente tenerissima, come solo uno spirito muliebre è in grado di
palesare.
La poesia di colei che scrive al Papa «Oimé, padre, io muoio di dolore, e non posso morire» è costituita da sublimi altezze e folgoranti illuminazioni divine, ma nel contempo, conoscendo che cosa sia il peccato e dove esso conduca, tocca abissi di indicibile nausea, perché Caterina intinge il pensiero nell’inchiostro della realtà tutta intera, quella fatta di bene e male, di angeli e demoni, di natura e sovranatura, dove il contingente si incontra e si scontra nell’Eterno.
http://www.iotibenedico.info/2017/04/28/29-aprile-santa-caterina-siena-vergine-dottore-della-chiesa-patrona-ditalia/