Da sempre di fronte al male gli uomini
gridano verso il cielo: perché? La permanenza di una tale domanda, all'origine
della maggior parte dei miti e sempre presente nelle riflessioni dei saggi, dei
filosofi, dei mistici, dei teologi, manifesta che nessuno è mai riuscito a dare
una risposta soddisfacente. Il mio scopo è di introdurvi ai lavori di queste
giornate affinché esse siano, per coloro che sono cristiani, un'occasione di
crescere nella fede e, per coloro che non aderiscono alla nostra fede,
un'occasione di scoprire o di comprendere meglio perché e come noi condividiamo
«le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini di questo
tempo» (GS n. 1). Vi segnalo che potete trovare la problematica del male
esposta nel Catechismo della Chiesa cattolica (nn. 299, 307-314) e ugualmente
nel libro recentemente pubblicato del Papa Benedetto XVI (pp. 198-199, 206207 e
210-211).
"NON FARE AGLI ALTRI CIO'CHE NON VUOI SIA FATTO A TE". (quod tibi fieri non vis, alteri ne feceris). Questa frase compendia tutta la morale cristiana. L'imperatore Alessandro Severo la fece scrivere nel suo palazzo e nei suoi uffici.
LA MUSICA PER ME E' TERAPEUTICA, E' UNA FORMA DI PREGHIERA CHE VA AL DI LA' DELLE PAROLE DEL TESTO. E' UN GRANDE AMORE, L'ASCOLTO SEMPRE ANCHE QUANDO DORMO. ALLORCHE' LE NOTE ARRIVANO AI MIEI ORECCHI L'ANIMA DANZA NELL'INFINITO CIELO DELL'ARMONIA E DELLA PACE.
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