"NON FARE AGLI ALTRI CIO'CHE NON VUOI SIA FATTO A TE". (quod tibi fieri non vis, alteri ne feceris). Questa frase compendia tutta la morale cristiana. L'imperatore Alessandro Severo la fece scrivere nel suo palazzo e nei suoi uffici.





LA MUSICA PER ME E' TERAPEUTICA, E' UNA FORMA DI PREGHIERA CHE VA AL DI LA' DELLE PAROLE DEL TESTO. E' UN GRANDE AMORE, L'ASCOLTO SEMPRE ANCHE QUANDO DORMO. ALLORCHE' LE NOTE ARRIVANO AI MIEI ORECCHI L'ANIMA DANZA NELL'INFINITO CIELO DELL'ARMONIA E DELLA PACE.







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domenica 19 agosto 2018

4CARD. JEAN-LOUIS TAURAN

Non possiamo nemmeno dimenticare ciò che Gesù ci ha rivelato di Dio: Egli è il Padre, Egli vuole la nostra felicità; ci ha creati a sua immagine per entrare in relazione con Lui. Dio non ha voluto, non può volere il male. Dobbiamo allora dire che l'uomo è malvagio per natura? No, poiché è creato a immagine di Dio! Ma quando si guarda il male attorno a noi, si è ugualmente obbligati a riconoscere che l'uomo ne è largamente responsabile. Basta menzionare i campi di sterminio, i genocidi, etc. Di fronte al male, sono stati adottati diversi atteggiamenti: il Fatalismo degli Stoici: accettiamo le prove, abbandonandoci a Dio che governa il mondo. Basta essere virtuosi e sopportare; il Dualismo: alla radice della realtà coesistono due principi assoluti il bene e il male; l'Ottimismo: il nostro mondo tale e quale è il migliore possibile (Leibniz); il Pessimismo: saremo sempre in preda a desideri mai colmati e quindi la sofferenza è il nostro destino (Schopenhauer). Come si può costatare non abbiamo una risposta soddisfacente: il male rimane un enigma. La risposta, penso, è da cercare nel fatto che Dio ha creato l'uomo con un cuore e un'intelligenza che lo rendono capace di usare bene o male la propria, libertà. Tanto che il grande scandalo non è il male. E la libertà: questa possibilità che ciascuno di noi ha di perdersi o di salvarsi. L'onnipotenza di Dio non può opporsi all'autonomia dell'uomo che Egli ha creato libero, a Sua immagine. Egli rimane come in disparte: «Dio fa il mondo come il mare fa i continenti: ritirandosi», ha scritto il poeta tedesco Hölderlin. Il settimo giorno, che è il giorno del riposo di Dio, è anche il primo giorno dell'uomo. Dio non è né impotente né indifferente: Egli si fa discreto affinché noi possiamo diventare responsabili, affinché impariamo a dire «io».