"NON FARE AGLI ALTRI CIO'CHE NON VUOI SIA FATTO A TE". (quod tibi fieri non vis, alteri ne feceris). Questa frase compendia tutta la morale cristiana. L'imperatore Alessandro Severo la fece scrivere nel suo palazzo e nei suoi uffici.
LA MUSICA PER ME E' TERAPEUTICA, E' UNA FORMA DI PREGHIERA CHE VA AL DI LA' DELLE PAROLE DEL TESTO. E' UN GRANDE AMORE, L'ASCOLTO SEMPRE ANCHE QUANDO DORMO. ALLORCHE' LE NOTE ARRIVANO AI MIEI ORECCHI L'ANIMA DANZA NELL'INFINITO CIELO DELL'ARMONIA E DELLA PACE.
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domenica 19 agosto 2018
7CARD. JEAN-LOUIS TAURAN
«Vinci
il male con il bene». Che programma! In realtà più che un programma, si tratta
della conseguenza del Battesimo che abbiamo ricevuto. Noi crediamo che siamo
stati creati a immagine di Dio. Eh! Proprio questa immagine, sebbene oscurata
dal peccato, è stata restaurata da Gesù Cristo, nel quale diventa possibile
amare alla maniera di Dio. Figli ad immagine del Figlio unico, siamo fratelli
del «Primogenito di una moltitudine di fratelli». In quanto cristiani,
equipaggiati con la preghiera, fortificati dai Sacramenti, illuminati dall'insegnamento
della Chiesa, incoraggiati dalla solidarietà intra-ecclesiale, possiamo essere
messaggeri e testimoni di questa speranza, cioè il bene può prevalere sul male.
Come? • Non nascondendo il male, riconoscendo che esiste. Oggi si fa di tutto
per rendere il male invisibile. Un esempio: l'aborto è diventato «interruzione
volontaria della gravidanza» e le cliniche in cui è praticato «centri di salute
riproduttiva». Noi cristiani dobbiamo chiamare le cose con il loro nome: «sia
[...] il vostro parlare si, sì; no, no; il di più viene dal maligno» (Mt 5,
37). • Difendendo il rispetto assoluto della persona umana, in tutti i suoi
ambiti: - l'accoglienza del bambino da quando. si desta alla vita nel seno di
sua madre; - l'educazione dei giovani all'impegno e al dono di sé; - l'amore
dell'uomo e della donna, inseparabile dalla preoccupazione per la felicità
dell'altro e dalla fedeltà alla parola data; - l'accompagnamento attento e
disinteressato dei malati e delle persone anziane di fronte alla sofferenza e
alla fine della vita; - la dignità del lavoratore e la sua aspirazione alla
responsabilità; - il rifiuto del razzismo e delle discriminazioni motivate
dalla cultura, dalle origini sociali o dalla religione; - l'esclusione nelle
relazioni sociali della violenza e dell'aggressività per favorire la
benevolenza e il servizio; - la promozione di un vero dialogo tra partners
politici con convinzioni differenti che permette a tutti di riconoscere la
parte di verità che è in ciascuno di loro. Dobbiamo dunque sempre scegliere tra
una civiltà in cui il più forte impone la sua legge e una famiglia umana in cui
ciascuno si mette al servizio dell'altro, alla maniera di Cristo Servitore.
Siamo dunque invitati ad affrontare la prova del male con la forza che dona la
fede, ma aprendo anche cammini di resurrezione. Questo esige la nostra presenza
nei luoghi in cui ci sono persone sofferenti, disperate, in attesa di
liberazione. Noi cristiani abbiamo il compito di difendere l'uomo da tutto ciò
che lo sfigura: ingiustizie, violenze, disprezzo dei deboli e dei piccoli.
Accogliere una simile sfida significa già inaugurare il Regno annunciato e
inaugurato da Gesù, perché, come dice un magnifico testo . del Concilio
Vaticano II, «quei valori, quali la dignità dell'uomo, la comunione fraterna e
la libertà, e cioè tutti i buoni frutti della natura e della nostra operosità,
dopo che li avremo diffusi sulla terra nello Spirito del Signore e secondo il
suo precetto, li ritroveremo poi di nuovo, ma purificati da ogni macchia,
illuminati e trasfigurati, allorquando il Cristo rimetterà al Padre «il regno
eterno ed universale: che è regno di verità e di vita, regno di santità e di
grazia, regno di giustizia, di amore e di pace».